In quanti modi e forme l’umidità in casa può fare la sua comparsa
Quando parliamo di umidità in casa, questa può dipendere anche dal tipo di abitazione e dalla sua collocazione. Se in condominio, quindi in una palazzina con più piani, oppure in abitazione singola, villetta, casolare di campagna o ogni altra tipologia di edificio. La prima cosa da fare è riuscire a inquadrare con esattezza il tipo di fenomeno e la causa effettiva dei problemi che si riscontrano.
Qui di seguito cercheremo di definire, illustrare e spiegare in modo semplice e comunque dettagliato quanti più casi possibili di umidità in casa.
Umidità in condominio e in palazzi a più piani
1) Problemi di umidità in casa dovuti a rotture idrauliche
2) Umidità da lavori edili
3) Umidità da condensa, con inevitabile muffa sulle pareti
Le macchie nere sui muri dietro mobili e grandi elettrodomestici
L’umidità dietro comodini, letti e armadi in camera da letto
Perché si dice “punto di rugiada”
Il ponte termico come causa di umidità in casa
Ponte termico infissi e finestre
Come evitare un ponte termico
Diagramma psicrometrico
Cappotti di polistirene e finestre a taglio termico
Come mantenere il clima ideale ed evitare l’umidità in eccesso
Il tasso ottimale di umidità in casa
Cos’è l’umidità assoluta di saturazione
Rapporto fra temperatura e punto di rugiada
Consiglio pratico per evitare la condensa in casa
Di quanti colori può essere la muffa e perché
Cosa bisogna fare per combattere l’umidità in casa
Come faccio a sapere se la mia casa è umida?
L’umidità che non si vede…
L’odore di umidità in casa
L’umidità per la salute
Casi e cause particolari di umidità in casa (spesso molto difficili da riconoscere) per cui è davvero importante stabilire l’esatta origine per non spendere denaro inutilmente…
1) Infiltrazioni laterali dai muri esterni
2) Umidità in case vicino pendii, rocce o case di montagna
3) Problemi di umidità causati da fattori fisici ed elettrochimici
4) Umidità di percolazione
Umidità tipica di case e ambienti a piano terra e seminterrati
1) Umidità per capillarità e umidità di risalita capillare dal terreno
2) L’umidità di risalita sulle pareti esterne e interne nelle case a piano terra
Umidità non sempre visibile
Perché si dice umidità di risalita
Perché l’umidità di risalita non si ferma mai
Umidità di risalita e porosità dei muri
Il ruolo del sale nell’umidità di risalita
Rimedi inutili all’umidità di risalita
3) L’umidità igroscopica
4) Umidità da infiltrazione laterale in un muro contro terra
Umidità in condominio e in palazzi a più piani
1) Problemi di umidità in casa dovuti a rotture idrauliche
Un classico “per tutte le stagioni”, ma sempre poco piacevole, è la macchia di umidità che all’improvviso fa capolino da qualche parte sul soffitto, in un’area magari (e per fortuna!) ben circoscritta. In quel caso già sappiamo cosa fare. Intanto, se c’è un vicino al piano di sopra, andiamo a citofonare per controllare se si è verificata una perdita. Oppure chiediamo se ci sono stati lavori recenti che hanno potuto modificare qualcosa o causato provvisorie dispersioni di acqua nelle murature. Se s’interviene con prontezza, basterà individuare il punto esatto, con l’ausilio di un igrometro a contatto o se possibile anche di una termocamera, per poi eventualmente rompere i muri solo dove serve e risolvere il problema “alla conduttura” (probabilmente danneggiata).
2) Umidità da lavori edili
Abbiamo già fatto riferimento al caso di lavori edili e all’importanza di non sottovalutare questa circostanza. I lavori edili, sia di ristrutturazione che iniziali, possono infatti essere l’insospettabile causa di umidità da condensa e conseguente muffa sui muri. Ciò per il semplice fatto che nei cantieri si utilizza molta acqua. Anche per realizzare intonaci, massetti e malte, oltre a quella per eventuali lavaggi o dovuta banalmente a piogge abbondanti. Perciò è importante non intervenire anzitempo con coperture o altri interventi che potrebbero non permettere la naturale e completa evaporazione dell’acqua o dell’umidità residua. L’ideale è quindi: finiti i lavori, attendere il giusto tempo prima di cominciare ad arredare e stabilirsi in una casa. Oppure, se ciò non fosse possibile, ricorrere a strumenti professionali quali: cannoni riscaldanti, essicatori a raggi infrarossi o deumidificatori di alta gamma.
3) Umidità da condensa, con inevitabile muffa sulle pareti
Anche nelle case più arieggiate e in genere più asciutte, qualche piccola macchia da condensa può facilmente apparire in bagno. Negli angoli vicino la doccia ad esempio, o in altri punti esposti più di frequente a vapore acqueo, sbalzi di temperatura, a volte (soprattutto in inverno) possono essere causati anche da strumenti che tengono molto caldo un punto e magari non arrivano in altri punti che rimangono umidi in superficie.
In questi casi, specie per eliminare il problema in ambienti specifici come il bagno o angoli della cucina, può bastare anche un estrattore (o aspiratore) di umidità. Altro non è che un piccolo sistema di ventilazione meccanica localizzata. Una spesa tutto sommato limitata che, a seconda dei casi, può andare da poche decine a qualche centinaio di Euro al massimo. Tutto dipende dalla portata d’aria (airflow) e dal livello di silenziosità del prodotto.
La portata d’aria si misura in metri cubi per ora (m3/h) quindi determina la quantità d’aria che lo strumento può far circolare e deve quindi essere ben commisurata alle dimensioni dell’ambiente che vi interessa proteggere dall’eccesso di umidità.
Un adeguato ricircolo d’aria dalle finestre è sempre la migliore protezione da muffe o problemi di ristagno d’aria. Anche quello ottenibile utilizzando con regolarità la cappa di aspirazione della cucina (strumento in molte case spesso ignorato!!), che tiene lontani altresì cattivi odori, fumi e vapore acqueo in eccesso.
Questi sono solo alcuni consigli ed esempi elementari e davvero molto “innocenti” di quello che può significare tenersi l’umidità da condensa in casa.
Le macchie nere sui muri dietro mobili e grandi elettrodomestici
Continuando invece a muoversi tra le stanze, un altro spiacevole incontro con fenomeni dovuti a umidità può avvenire spostando dopo tanto tempo mobili, elettrodomestici e armadi di grandi dimensioni. In questo caso, macchie nere o interi muri anneriti, anche se si abita al 7° piano, sono chiari indizi di un processo già avanzato: la muffa sulle pareti.
L’umidità dietro comodini, letti e armadi in camera da letto
La causa, soprattutto nelle camere da letto, ad esempio dietro le testiere dei letti, dietro i comodini e gli armadi, è facile da individuare. In questi punti meno areati infatti la mancanza di ventilazione genera una sorta di barriera di umido. Questa è favorita anche proprio dal particolare utilizzo che si fa della camera da letto. Per un terzo della giornata, cioè nelle ore notturne, è sottoposta all’attività di respirazione di chi vi dorme. Non c’è ricambio d’aria, quindi si consuma l’ossigeno nella stanza. Si può così arrivare a livelli di vapore acqueo che portano per ore l’umidità oltre il 60/80%. Questo cosa implica?
Se si combinano particolari valori di temperatura e umidità, questi fattori insieme possono causare la saturazione del vapore acqueo nell’aria e la conseguente condensa dello stesso sulle superfici. Ed è proprio la condensa l’ambiente ideale per la procreazione di batteri e spore, che si nutrono proprio di acqua. In particolare le spore possono moltiplicarsi facilmente in ambienti umidi, solitamente arrivano a intaccare anche le finiture.
Perché si dice “punto di rugiada”
L’espressione “punto di rugiada” descrive proprio quel valore della temperatura con il quale, rimanendo costante la pressione, l’aria condensa ovvero diventa satura, appunto come rugiada o brina. Tra le pareti di una casa, il punto di rugiada si raggiunge proprio in quegli angoli e punti che, per una ragione o per l’altra, hanno una temperatura inferiore a quella delle aree circostanti.
Il ponte termico come causa di umidità in casa
Tali punti possono costituire anche un cosiddetto ponte termico, ovvero una possibile via di fuga per il calore. Errori progettuali o altri difetti di costruzione sono la causa originaria dei cosiddetti ponti termici. La casistica è varia: cattiva o mancata impermeabilizzazione di tetti, soffitti, pareti o cantine. Intercapedini o tubi del condizionamento non correttamente isolati.
A volte, quando dalle pareti si scrosta la pittura, potrebbe esserci un’infiltrazione dovuta banalmente a errori di costruzione della struttura. Anche il precoce deterioramento delle fughe delle piastrelle del bagno può essere causa di infiltrazioni. Allo stesso modo rivestimenti discutibili di camini e pluviali. Cappotti edili non adeguati. Terrazzi, solette e balconi non ben isolati. Ma anche un eccesso nell’isolamento termico può ridurre una naturale traspirazione nelle abitazioni, specie se in assenza di ventilazione meccanica controllata.
Ponte termico infissi e finestre
È proprio il caso ad esempio di edifici molto ben isolati, nell’unico punto in cui – per qualche ragione progettuale o problema successivo – viene meno l’isolamento. I ponti termici sono la sede “ideale” per la condensa e quindi, in prospettiva, per lo sviluppo di muffa batterica o fungina (spore). Questi possono trovarsi in corrispondenza di serramenti, negli interstizi delle murature e come detto in punti non isolati al meglio. Si parla anche, non a caso, di condensa interstiziale lì dove convivano più strati composti da materiali diversi, come nel caso di cappotti interni e di polistirolo su muri con problemi di umidità non affrontata in modo mirato.
Il vapore acqueo nell’aria, venendo a contatto delle pareti a temperatura più bassa rispetto a quella cosiddetta “di rugiada”, condensa, favorendo la formazione di muffe, in particolare su supporti porosi, quali pareti e soffitti intonacati. Nel caso invece di supporti lisci e quindi poco porosi (es. vetri, lastre di metallo o plastica) possiamo anche vedere formarsi della condensa, ma molto difficilmente da questa potrà crearsi muffa.
Come evitare un ponte termico
Il corretto isolamento termico nei nuovi edifici, così come un’opportuna correzione dello stesso in quelli già esistenti, sono l’unica maniera per avere delle superfici interne a temperatura costantemente superiore a quella di rugiada. Allo stesso modo una corretta e costante ventilazione/areazione interna, naturale o dove necessario anche meccanica, riducendo i livelli di umidità, aiuta a prevenire i fenomeni di condensa e quindi di muffa.
Diagramma psicrometrico
Esiste un diagramma, chiamato psicrometrico, per definire e calcolare il punto di rugiada, in base a temperatura e umidità, individuando le proprietà dell’aria (in quanto miscela di aria e acqua) a pressione costante.
Il valore della temperatura di rugiada è espresso con il termine Tdew, dall’inglese “dew point”.
Si ricava incrociando i valori temperatura (misurata in gradi centigradi = °C), pressione (bar) e umidità relativa dell’aria (espressa in percentuale da 0 a 100), su una curva di saturazione.
In un classico ambiente a 20°C, con un tasso standard di umidità relativa (es. 55%), il punto di rugiada si avrà a 10,7°C. Quindi, se si diffondesse vapore acqueo in questo ambiente, lo stesso finirebbe per condensarsi sulle superfici più fredde di 10,7°C, andando così a formare umidità.
Cappotti di polistirene e finestre a taglio termico
Paradossalmente questo tipo di umidità di condensa può diventare un serio problema in case come già visto anche molto moderne ed evolute, isolate (pure troppo) mediante cappotti di polistirene e finestre a taglio termico. Qualora infatti l’aria non circolasse a sufficienza, può esserci il concreto rischio, in alcuni punti, che si formi umidità ambientale.
Come mantenere il clima ideale ed evitare l’umidità in eccesso
Come visto nell’esempio, mantenendo un buon livello di umidità attorno al 50% per una perfetta salubrità degli ambienti, con una temperatura media di 20°C, si dovrebbe avere il tanto desiderato “clima ideale”. Fino a un’umidità massima del 65%, permanendo queste condizioni e con un costante ricambio d’aria (finestre o sistemi di areazione) è davvero difficile che si formi alcuna condensa o muffa. A maggior ragione se nessun punto della casa va a finire sotto la temperatura del punto di rugiada.
Il tasso ottimale di umidità in casa
È proprio lì dove l’umidità si attesta spesso e volentieri oltre il valore del 60%, che può formarsi condensa e muffa.
Ricapitolando: l’umidità di per sé non è un fattore negativo, anzi. È una componente utile alla vita e normalmente presente nell’aria, in quanto acqua che prende forma di vapore acqueo, solitamente proprio in relazione alla temperatura stessa dell’aria. Non a caso parliamo di caldo secco o umido, freddo secco o umido, quando vogliamo indicare delle situazioni climatiche più estreme rispetto alla norma, in cui l’umidità è invece presente in valori medi tra il 40 e il 60% e quindi in perfetta armonia con il fabbisogno del nostro organismo.
Cos’è l’umidità assoluta di saturazione
All’aumentare della temperatura dell’aria, aumenta naturalmente la quantità di vapore acqueo che nella stessa può essere presente. Quindi più si alza la temperatura, più umidità può essere assorbita. È proprio il massimo contenuto di vapore raggiungibile che viene a essere definito umidità assoluta di saturazione, oppure aria satura di umidità.
L’umidità assoluta è costituita dal peso in grammi di vapore acqueo effettivamente presente in un metro cubo di aria. Quella relativa, con cui misuriamo i nostri ambienti (es. umidità 50%), è data invece dal rapporto, espresso in percentuale tra l’umidità assoluta e quella di saturazione.
Rapporto fra temperatura e punto di rugiada
Se quindi il “punto di rugiada” indica la temperatura alla quale l’umidità relativa dell’aria arriva al 100% (aria satura), significa che abbassandosi il punto di rugiada, sempre meno vapore acqueo può essere contenuto nell’aria senza che diventi subito condensa. Questo spiega il perché gran parte dei locali “freddi” è molto facile che diventino anche “umidi”. Mettete ad esempio 50 persone a ballare per qualche ora in uno scantinato e il mattino dopo avrete già dei muri visibilmente umidi!
Consiglio pratico per evitare la condensa in casa
Se conosci il punto di rugiada rispetto alle normali condizioni di umidità e temperatura dell’ambiente in cui vivi (puoi rapidamente calcolarlo inserendo i tuoi parametri nella tabella che trovi a questo link), ti basterà verificare che nessun punto di muri, superfici o altro oggetto presente in ciascuna stanza scenda mai sotto il punto di rugiada. Avrai così la certezza matematica che non potranno mai verificarsi fenomeni di condensa. Se invece hai già individuato un punto del muro con temperatura più fredda di quella del punto di rugiada, lì sarà inevitabile la formazione di umidità di condensa.
Di quanti colori può essere la muffa e perché
Purtroppo… è bene sapere che, anche senza arrivare esattamente a toccare il punto di rugiada e avere quindi con certezza umidità di condensa, alla muffa basta già un’umidità all’80% per iniziare a formarsi. Una curiosità invece sui colori delle muffe: non spaventatevi troppo se vedete delle macchie più nere, marroni, verdi, rosse o anche a volte viola. Queste variabili cromatiche dipendono in gran parte dal tipo di colonie di batteri e spore che si sono con più facilità moltiplicate in uno specifico habitat.
Cosa bisogna fare per combattere l’umidità in casa
Quello che più conta, in ogni caso, quando si parla di umidità è capire le specifiche cause, per ogni singolo problema. Questo influenza in modo diretto il tipo di soluzioni da adottare. Non è affatto detto che tutti gli eventuali fenomeni di umidità presenti in un ambiente, possano dipendere dalla stessa unica causa. Purtroppo, a volte, ci possono essere più fattori che intervengono e ignorarne uno può voler dire spendere del denaro pensando di aver risolto tutti i problemi. Invece proprio quel fattore non considerato resterà lì a crearne ancora…
Come faccio a sapere se la mia casa è umida?
Abbiamo finora preso in esame i più comuni casi in cui l’umidità appare ai nostri occhi, magari ben nascosta dietro un armadio, o già visibile tra muri anneriti o che presentano qualche prima macchia, bolla o altra imperfezione, quindi la sua presenza è evidente e innegabile.
L’umidità che non si vede…
Ma, specie quando ci si appresta a trasferirsi o ancor più a comprare una nuova casa, che per l’occasione viene ripulita e imbiancata, tutto diventa più difficile e anche insidioso. Specie nel caso di acquisti importanti, quando solo… a giochi fatti si scopre magari un grosso problema di umidità (che era stato abilmente nascosto oppure non onestamente prospettato).
L’odore di umidità in casa
L’umidità ha anche un odore e questo viene fuori facilmente dopo che teniamo a lungo chiuse le finestre. Magari muffa o funghi potrebbero nascondersi nei luoghi più bui e poco visibili, oppure maldestramente coperti da pareti in cartongesso o altri rivestimenti solo scenografici ma per nulla efficaci.
Il problema è che qui non si tratta solo di odori sgradevoli che prima o poi affioreranno al rilascio delle spore, che creano quel caratteristico odore di muffa.
L’umidità per la salute
La pericolosità di queste particelle interessa prima di tutto la nostra salute. Parliamo della possibilità di convivere per anni, senza neanche saperne la causa, con improvvise allergie oppure con ogni altro tipo di disturbi respiratori. Abbiamo visto come valori stabili di umidità oltre il 60/70% possano favorire la vita e la proliferazione di spore e batteri. Questi a loro volta possono rendere più gravi e pericolose eventuali infezioni alle vie respiratorie di bambini, anziani e altri soggetti più vulnerabili. La soluzione non è certo rendere eccessivamente secchi gli ambienti, creando il problema inverso, ovvero secchezza delle mucose e problemi di elettricità statica (scosse) tipici di mancanza di adeguata idratazione.
Alcuni casi e cause particolari di umidità in casa (spesso molto difficili da riconoscere) per cui è davvero importante stabilire l’esatta origine per non spendere denaro inutilmente…
1) Infiltrazioni laterali dai muri esterni
L’umidità da infiltrazione laterale sui muri esterni può essere dovuta alle precipitazioni o anche, in case molto vicine alla strada e in zone molto piovose, ai semplici (ma in alcuni giorni molto frequenti e potenzialmente dannosi!!) spruzzi d’acqua provocati dalle auto.
La soluzione di questo tipo di problema è spesso delicata, in quanto bisogna comunque risolvere, ma al tempo stesso evitare di isolare o impermeabilizzare eccessivamente i muri dall’esterno. Altrimenti si rischia che l’umidità interna non riesca più a uscire (evaporare).
2) Umidità in case vicino pendii, rocce o case di montagna
L’umidità da pendio o falda può verificarsi quando il problema è causato da infiltrazioni che interessano i muri di abitazioni a ridosso di un pendio, di una roccia o comunque in località di montagna. Può esserci un terreno in pendenza e da lì l’umidità arriva a un muro domestico sprovvisto di isolamento. Possiamo avere problematiche più contenute, come ad esempio piccole infiltrazioni in specifici punti, rilevabili mediante una termocamera, neutralizzabili in tal caso mediante iniezioni di resine. Lì dove invece il problema fosse molto più ampio e nell’impossibilità di intervenire dall’esterno, bisognerebbe valutare la soluzione più indicata fra: utilizzo di particolari intonaci, oppure pannelli o barriere chimiche, o ancora ricorrendo a trattamenti in nanotecnologia, possibilmente ecologici e traspiranti, in particolare nel caso di superfici molto porose.
3) Problemi di umidità causati da fattori fisici ed elettrochimici
Anche fattori fisici ed elettrochimici possono essere una causa di umidità molto difficile da individuare. Come è possibile? Perché si possono generare campi d’interferenza che interagiscono con le molecole d’acqua (che hanno poli positivi e negativi) attirando molta più acqua nei muri. Questo può succedere con tubi metallici e parafulmini, nonché con le stesse condutture elettriche, qualora non opportunamente isolati. Si potrebbero generare campi energetici, magnetici, elettromagnetici ed elettrostatici. È evidente che solo riconoscendo questa esatta causa del problema, lo si può risolvere in modo diretto e mirato. Altrimenti c’è il serio rischio di sprecare tempo e denaro con altri improbabili tentativi e metodi concepiti per totalmente diversi problemi di umidità.
4) Umidità di percolazione
L’umidità di percolazione può verificarsi lì dove i muri esterni dell’abitazione fossero frequentemente raggiunti da acque piovane o anche di irrigazione, non adeguatamente veicolate tra le fughe del marciapiede, rocce di scalini o pavimenti, blocchi in calcestruzzo o altri mattoni autobloccanti attaccati agli stessi. In assenza di validi sistemi di drenaggio, come ad esempio uno strato impermeabile di ghiaia, questa umidità di percolazione può fare veramente grossi danni. La stessa cosa può avvenire anche a causa di canali verticali di scarico pluviale otturati o senza adeguata canalizzazione. Quando questi scaricano direttamente nel terreno, in caso di piogge abbondanti, non è affatto raro assistere a un aumento dell’umidità dei muri direttamente proporzionale all’intensità dei fenomeni atmosferici. Anche in questo caso, prima di attivarsi per affrontare il problema dentro casa, sarebbe più che opportuno provare a risolverlo per quanto possibile dall’esterno, lì dove viene originato.
Umidità tipica di case e ambienti a piano terra e seminterrati
1) Umidità per capillarità e umidità di risalita capillare dal terreno
Il fatto che cantine, scantinati e locali sotterranei vari siano spesso interessati da problemi di umidità è dovuto al loro eventuale contatto diretto con il terreno. Nella terra l’acqua si muove senza grandi difficoltà e quindi anche l’umidità è sempre più o meno presente. Questa penetra nei muri, se non adeguatamente isolati, sfruttandone o eventuali minuscole crepe o direttamente attraverso i pori o capillari. Questi, a seconda della specifica porosità del materiale da costruzione utilizzato, le faranno spazio al loro interno.
2) L’umidità di risalita sulle pareti esterne e interne nelle case a piano terra
Parlando dell’acquisto di case o semplicemente se ci si vuole trasferire in una casa più antica, con locali a piano terra, anche se ristrutturata, è molto importante verificare l’eventuale presenza della cosiddetta umidità di risalita. Parliamo di una tipologia di umidità davvero molto diffusa in Italia, nelle case a piano terra e nei seminterrati, e che spesso potrebbe passare inosservata. È umidità che risale direttamente dal terreno. Si verifica lì dove le pareti verticali interne ed esterne o le fondazioni non fossero perfettamente isolate, oppure lo strato isolante si fosse logorato nel corso degli anni.
Umidità non sempre visibile
Purtroppo, per chi acquista o subentra in una casa, l’umidità di risalita può anche non essere notata subito. Specie nel caso di lavori che abbiano da poco rifatto l’intonaco fino almeno al primo metro di altezza. È infatti soprattutto (ma non solo) a questa fascia di altezza che, se c’è, l’umidità di risalita non tarda a colpire e farsi vedere. Ma magari la casa è intanto già stata comprata…
Perché si dice umidità di risalita
Un aspetto se vogliamo sorprendente dell’umidità di risalita è proprio che di fatto questa, oltre ad andare contro la normale forza di gravità, una volta presente nei muri continua a salire anche se incontra ostacoli fisici parziali.
La sua forza è infatti dovuta alla somma di due fattori:
Perché l’umidità di risalita non si ferma mai
Questa salita verso l’alto non ferma al tempo stesso il processo di evaporazione dell’acqua, che passa quindi dallo stato liquido a quello di vapore acqueo. Il vapore arriva così all’esterno dei muri, mentre all’interno continua a liberarsi spazio per far continuare a salire altre molecole d’acqua. Di conseguenza l’acqua risale sia all’interno dei muri, che affiorando in forma di vapore alle pareti. Le pareti inumidite dal vapore si anneriscono e man mano queste chiazze più scure si allargano. A seconda del tipo di materiale possono creare macchie di muffa, fioriture, bolle d’aria e scrostature. Tutto questo, nel caso di pareti intonacate, le indebolisce progressivamente, tanto che in molte case diventa quasi una (penosa) tradizione rifare l’intonaco ogni 3/4 anni.
Umidità di risalita e porosità dei muri
C’è un’unica differenza tra muri più o meno porosi interessati da umidità di risalita. In presenza di materiali più porosi, la quantità d’acqua assorbita è maggiore e l’altezza del fenomeno è più contenuta, mentre se il muro è meno poroso avviene l’esatto contrario, con l’umidità che risale maggiormente, anche arrivando ai 2 metri d’altezza.
Il ruolo del sale nell’umidità di risalita
È importante sottolineare che, al variare della tipologia e del livello di salinità dell’acqua che risale dal terreno, aumentano in proporzione i danni e il rapido degrado di intonaci, muri e verniciature. Possiamo infatti avere sali di vario tipo, quali nitrati, nitriti, solfati e cloruri, al variare del tipo di terreno. Tra i sali minerali nell’umidità di risalita, una fama particolare ha il nitrato di potassio o Salnitro. Senza dimenticare, come abbiamo già detto, che possono esserci anche altri sali all’interno dei materiali usati nelle costruzioni. Pertanto, mentre l’acqua evapora, il sale in essa contenuto cristallizza e aumenta di volume fino a 12 volte, con un’elevatissima forza di spinta. Non a caso, a lungo andare, questa riesce a rompere anche mattoni e talvolta lo stesso marmo.
Rimedi inutili all’umidità di risalita
Ancora oggi si sente parlare di persone che pensano di risolvere l’umidità di risalta con sistema igloo pavimento o vespaio (chiamato anche vespaio aerato o vespaio ventilato). Di fatto, come è semplice notare, queste ipotetiche soluzioni non hanno alcuna attinenza con l’umidità che sale attraverso i muri.
Se invece vuoi risolvere in modo definitivo l’umidità di risalita leggi qui come farlo.
3) L’umidità igroscopica
Quella igroscopica è un’umidità dovuta alla presenza di sali in eccesso nella muratura. Può ad esempio succedere che la stessa umidità di risalita interessi terreni molto ricchi di sali che vanno ad aggiungersi a quelli normalmente presenti nei materiali edili o nell’acqua utilizzata per la preparazione delle malte. Un tipico caso in cui ciò avviene è ad esempio nelle case costruite nelle vicinanze del mare. Quindi, per evitare l’umidità igroscopica, è importante la qualità dei materiali di costruzione, nonché l’attenzione da prestare in caso di utilizzo di mattoni fabbricati con terre ad alto contenuto di sali. Questo tipo di umidità è pericolosa proprio in quanto spesso si sottovaluta tale processo. I sali all’interno dei materiali edili, una volta bagnati nel corso dei lavori o dalla stessa pioggia, si sciolgono nuovamente. Finiscono così per evaporare in superficie. Qui attirano nuova umidità presente nell’aria, riattivando un circolo vizioso di formazione di macchie o direttamente rottura di intonaci e pitture.
Per questo l’umidità igroscopica è difficile sia da riconoscere come problematica in sé, rispetto all’umidità di risalita, sia da misurare a livello quantitativo e qualitativo.
4) Umidità da infiltrazione laterale in un muro contro terra
L’infiltrazione laterale dell’umidità in un muro contro terra è un altro caso di umidità che non va confusa con l’umidità di risalita. Ciò vuol dire che bisogna all’occorrenza analizzarla e trattare il problema specifico, anche se in molti casi può esserci anche concomitanza con risalita capillare dal terreno.