Prima di parlare di umidità da risalita, vediamo in che modo funziona l’elettrosmosi
La prima volta che sentiamo parlare di elettrosmosi è nel 1807. La studiò il medico e scienziato tedesco Ferdinand Friedrich von Reuss, docente di chimica dell’Università di Mosca. E due anni dopo pubblicò l’articolo di divulgazione scientifica “Notice sur un nouvel effet de l’électricité galvanique”. Ma la sua prospettiva di applicazione era soprattutto in ambito sanitario e di analisi di laboratorio, in quella che poi è diventata l’elettroforesi.
Si cominciò con i terreni allagati…
Fu invece in Svizzera, tra gli anni ’30 e ’40, che per la prima volta si brevettò e applicò l’elettrosmosi, inizialmente allo scopo di drenare acqua da terreni allagati. Si utilizzavano due elettrodi piantati nel suolo, facendo in modo che l’acqua si spostasse dal polo positivo verso quello negativo.
Elettrosmosi e umidità da risalita
In seguito Paul Ernst sviluppò il primo vero sistema per deumidificare la muratura e ne ottenne il primo brevetto svizzero. Nel corso degli anni vi sono stati altri brevetti mondiali. Da segnalare tra gli altri quello dell’inventore Hans Oppitz in Austria. Dopo approfondite ricerche fu messo a punto da Eltac Nogler & Daum KG fin dal 1976 e venduto in tutta Europa. Questo contributo scientifico di così tanti ricercatori coinvolti e titolari di brevetti ha costituito la base per il riconoscimento dell’elettrosmosi attiva anche in Germania, come definito dalla ÖNORM B3355, adottata anch’essa fin dagli anni ’70 e ancora costantemente aggiornata a livello tecnologico e di materiali utilizzati.
Eliminare l’umidità da risalita sfruttando un principio fisico
La legge fisica di partenza è sempre la stessa e ci dice che l’umidità si sposta sempre da un polo positivo a uno negativo. Questo dato di fatto naturale è già di per sé verificabile nelle murature umide. Quando una parete è anche solo minimamente negativa e si verifica “capillarità”, l’umidità sale al polo negativo verso la parte superiore dei muri. Gli effetti di capillarità sono causati dalla tensione superficiale dei liquidi stessi e dalla tensione interfacciale tra i liquidi e la superficie solida.
Ma come è possibile che dell’acqua proveniente dal sottosuolo possa avere una carica elettrica?
Ciò dipende dal fatto che l’acqua incamera sali minerali presenti nel terreno, assumendone in parte le caratteristiche elettriche.
Con una misurazione professionale del potenziale elettrico, è facilmente verificabile il rispettivo livello dei valori negativi presenti elettricamente in una muratura, consistente in pochi millivolt.
Il principio di applicazione dell’elettrosmosi è quello di invertire, non più dal basso verso l’alto, ma dall’alto verso il basso, questa minima polarità negativa della muratura. Realizziamo cioè un sistema di elettrodi resistenti, posati ad anello e ad azione continua. Quindi, grazie a una tensione approssimativamente uguale e attivamente regolata (in base ai valori trovati nella muratura), l’umidità da risalita si sposta dal polo positivo (anodo) superiore creato artificialmente in corrispondenza della muratura, al polo negativo (catodo) fissato nel terreno.
In altre parole, si fa in modo che l’intera muratura dell’edificio, compresa la soletta del pavimento, collocata più in alto rispetto agli elettrodi piantati nel terreno, assuma una leggerissima carica positiva. Così creiamo una vera e propria “linea di sigillatura” tra gli elettrodi negativi di messa a terra e la muratura progettata positivamente.
Ricordiamo ancora una volta che tale variazione potenziale positiva della muratura è ottenuta attraverso una tensione minima costante. Questa può funzionare anche per decenni, così da bloccare qualunque successivo rischio di capillarità e umidità di risalita.
I valori minimi di tensione necessari per consentire l’elettrosmosi, molto simili ai livelli di tensione riscontrati nella muratura, fanno sì che l’umidità torni sistematicamente verso il basso. La capillarità dell’intera muratura inferiore è al tempo stesso bloccata dal minimo flusso di corrente costantemente in funzione e nessuna nuova umidità può salire nelle pareti.
Un processo altamente adattabile sia all’umidità da risalita che in caso di allagamenti
Un ulteriore e molto importante vantaggio tecnico dell’elettrosmosi attiva, rispetto ad altri sistemi anti umidità, è ad esempio in caso di allagamenti. Qualora infatti tanta umidità penetrasse nuovamente all’interno del processo di resistenza elettrocinetica, i valori di tensione aumentano automaticamente. Un nuovo processo di deumidificazione verrebbe cioè subito attivato dal flusso di tensione crescente tra anodo e catodo, finché l’umidità non tornerebbe a ridursi a livelli minimi.
L’UMIDITÀ “NATURALE” DELLE PARETI
Le pareti più o meno umide hanno già una certa polarità misurabile e minima. Ciò significa che in natura esiste un potenziale elettrico naturale nella muratura, sicuramente misurabile.
Il polo positivo è alla base del muro, il meno in alto. L’umidità può quindi migrare sistematicamente dal basso verso l’alto, soprattutto in quei casi in cui la muratura non fosse perfettamente isolata a livello orizzontale dal terreno o in seguito a deterioramento dello strato isolante.
Proprio come con i fiori in un vaso o gli alberi in natura, che assorbono l’acqua dal basso e la trasportano verso l’alto, l’umidità all’interno del sistema capillare di una muratura non ben isolata dal terreno, praticamente sale a dispetto della stessa forza di gravità.
UNA SOLUZIONE CHE SFRUTTA UN PRINCIPIO NATURALE
Partendo quindi dal presupposto che l’acqua si sforza di fluire sempre dal più al meno in ogni campo elettrico (questa è appunto l’elettrosmosi definita da Reuss), questa soluzione per il drenaggio naturale ed ecologico della muratura diventa logica e semplice. Se cioè si inverte la polarità normalmente esistente nella muratura umida di una casa, si inverte nuovamente la direzione del movimento dell’acqua, riportandolo verso il suolo.
Ciò è di particolare importanza per un altro dato tecnico, in quanto umidità e sali sono distribuiti in modo non uniforme nella muratura. Questo è infatti l’unico modo per costruire un campo elettrico continuamente efficace in presenza di umidità da risalita capillare.
Il polo negativo del sistema diventano quindi gli elettrodi di terra, incorporati nel terreno (puntazze). Una volta attivato il processo, tutta la muratura sovrastante e il solaio della casa formano un campo positivo permanente, al quale non può salire nuova umidità a causa della capillarità separata.
La natura speciale dei valori di tensione minima autoregolanti, le resistenze specifiche uniche e appositamente coordinate dei materiali degli elettrodi stabili, che sono stati ricercati per molti anni e sono già state ampiamente dimostrate nell’uso a lungo termine, hanno assicurato il successo nella deumidificazione di ogni parete che i nostri tecnici specializzati in elettrosmosi utilizzano ormai da decenni.
Da un punto di vista tecnico, è possibile mantenere l’edificio nel potenziale positivo artificiale per molti anni. Questo semplicemente attraverso il contenuto di umidità residua della casa (contenuto di umidità di equilibrio dei materiali da costruzione) e il conseguente flusso di tensione permanente nella muratura dovuto alla proprietà speciale dell’elettrosmosi attiva.
IL VANTAGGIO IN CASO DI ALLAGAMENTI
Un altro vantaggio tecnico importante e considerevole dell’elettrosmosi attiva è la regolazione automatica costante del flusso di tensione, come quando si verificano pioggia, umidità o addirittura allagamenti. Se le pareti vengono nuovamente inumidite da influenze esterne, il processo regola questo attraverso il flusso di tensione che si rinnova.
I risultati dell’elettrosmosi attiva in presenza di umidità da risalita
Quali sono i risultati man mano che il processo di elettrosmosi attiva avanza:
- sparisce l’odore di muffa in casa;
- i primi risultati visibili di asciugatura tra le aree dell’anodo e del catodo nonché sull’intera area del pavimento si hanno fra le 5 e le 10 settimane;
- sulla muratura si formano solo sali leggeri e sfuggenti, che vanno naturalmente rimossi prima della nuova intonacatura;
- in alcuni casi, dopo circa 6 mesi, il flusso di tensione, già ridotto di molto fino a quel momento, può aumentare nuovamente, dopo che l’umidità nella parte più superiore arriva al campo elettrico tra anodo e catodo, i cui capillari sono già diventati liberi e asciutti;
- in caso di umidità molto elevata nella muratura, a volte può anche succedere di vedere ai bordi dell’anello come l’acqua stia letteralmente fuoriuscendo e si formano piccole pozzanghere.